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Bicentenario della scomparsa di Giacomo Quarenghi
Biblioteca Civica Angelo Mai

Disegni di Giacomo Quarenghi dalla Raccolta della Biblioteca Civica Angelo Mai

Disegno della settimana


Intermezzo bergamasco. 1810-1811

Alla fine dell’estate del 1810 Giacomo Quarenghi lascia Pietroburgo per un soggiorno in patria, più volte vagheggiato. Lungo il viaggio, a Vienna, riceve un gratificante incarico professionale da Maria Beatrice d’Este, così come nella via del ritorno in Russia, dai sovrani di Baviera. Il soggiorno a Bergamo gli permette di riabbracciare i figli, inviati in Italia quindici anni prima, dopo la morte della moglie, e di tentare di porre ordine negli affari familiari, che assai lo angustiavano. La Città lo accoglie con grandi onori, e gli affida l’incarico di disegnare un Arco dedicato a Napoleone da erigersi sulla via per Milano, a Porta Osio. La Municipalità espresse la propria gratitudine per il progetto, e la propria ammirazione per il grande artista, facendo realizzare al pittore Giuseppe Poli il ritratto di Quarenghi che è ancora nel Palazzo Comunale. Al termine del soggiorno a Bergamo, Quarenghi sposa Maria Bianca Sottocasa e, accompagnato da lei e dal figlio Giulio, ritorna in Russia.


Decorazione per la Galleria di Palazzo Buturlin

Decorazione per la Galleria di Palazzo Buturlin

Il destinatario di questo progetto di decorazione dovrebbe essere uno dei discendenti di Aleksandr B. Buturlin, nel primo Settecento generale in stretti rapporti con Pietro il Grande dal quale ricevette il titolo di conte.
Si potrebbe trattare di Dmitrij P. Buturlin, appassionato bibliofilo che perdette una biblioteca di 40.000 volumi nell’incendio di Mosca del 1812, e ne ricompose una di 33.000 pezzi, tra libri e manoscritti, prima della morte (1830).
Nel 1817 Dmitrij si era trasferito dalla Russia a Firenze. Non si hanno notizie di incarichi professionali a Quarenghi da parte di membri di questa famiglia, ma la scritta a matita in basso a sinistra del foglio, nonostante la non rara storpiatura della trascrizione del cognome, è inequivocabile indicazione del committente.
In questa idea di decorazione l’architetto risolve la vasta parte centrale della parete con un trompe l’oeil d’una finta architettura che rappresenta una loggia con colonne affacciata su un paesaggio di richiamo italiano (così diverso da quello russo!).
L’illusionistico sfondamento del piano della parete ha l’effetto di movimentare scenograficamente la galleria del palazzo proponendo un’apertura ariosa verso spazi esterni. Questo esempio mostra come le numerosissime fantasie di paesaggio dei capricci grafici di Quarenghi si possano anche interpretare quali ricerche figurative per bozzetti impiegabili in insiemi decorativi.



Link per approfondimenti: www.bibliotecamai.org/disegni-giacomo-quarenghi



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2017 Osservatorio Quarenghi